Protesi fisse e mobili

Le protesi dentarie servono a sostituire degli elementi dentari mancanti (totali o parziali) o gravemente danneggiati. Ce ne sono di due tipi, fisse o mobili.

Le protesi fisse

Sono protesi definitive e stabili, composte da faccette dentali, corone, o ponti. Nel caso in cui la struttura mandibolare sia sufficientemente salda o in presenza di denti sani di supporto, si possono cementare sui denti naturali. In caso contrario, si applicano sugli impianti; bisognerà però attendere circa tre mesi dopo l’inserimento dell’impianto, per rispettare i tempi di guarigione dell’osso (osteointegrazione). Poi si potrà procedere ancorando i nuovi elementi con microviti a una base di tre o quattro impianti in titanio.


Protesi fisse su denti naturali

Queste protesi permettono il ripristino di denti naturali che sono stati compromessi da carie invasive, erosione, bruxismo, traumi, fratture. Possono essere faccette, intarsi (che coprono soltanto una parte del dente, lasciando il resto intatto) corone o ponti di più elementi dentari. In genere vengono prodotte in ceramica integrale metal-free, utilizzando disilicato di litio o zirconio, ma in determinati casi possono anche essere realizzate in metallo-ceramica, composte cioè da uno scheletro metallico (la parte interna) ricoperto da più strati di ceramica (la parte esterna). Le protesi fisse vengono fissate con cementi appositi e garantiscono una funzionalità analoga a quella dei denti naturali. Richiedono controlli periodici, ogni 6 o 12 mesi, per garantirne il mantenimento nel tempo.

Protesi fisse su impianti

Queste protesi vengono incollate o avvitate agli impianti, per ripristinare uno o più elementi mancanti. Uno degli esempi più noti è il “Toronto bridge”, che prende il nome dalla città in cui fui presentato per la prima volta dal ricercatore svedese Per-Ingvar Brånemark. Si tratta di una protesi fissata su 4 o 6 impianti, che consente di sostenere un’intera arcata composta da 12 o 14 nuovi elementi dentari. La protesi viene avvitata agli impianti e si può applicare sia all’arcata superiore che a quella inferiore.

Se le condizioni lo supportano, si può scegliere anche la soluzione protesica del ponte in ceramica, che viene cementato o incollato su impianti osteointegrati, offrendo un risultato estetico ottimale.

Le protesi mobili

Servono a sostituire una parte o l’intera arcata dentaria (in questo caso sono chiamate dentiere) e ripristinarne la funzionalità. Il grande vantaggio è che non richiedono chirurgia e possono essere tolte in ogni momento per pulirle. Possono essere fissate ai denti residui (con ganci o attacchi di precisione) oppure appoggiate alle mucose. Per rendere queste protesi più stabili, si utilizzano degli attacchi di precisione (simili a dei poussoir), che si agganciano ai denti residui o agli impianti. Queste protesi sono chiamate overdenture e sono molto stabili e confortevoli, pur essendo rimovibili al bisogno, per permetterne il lavaggio.